Nietzsche: “In un angolo remoto dell’universo scintillante e diffuso attraverso infiniti sistemi solari c’era una volta un astro, su cui animali intelligenti scoprirono la conoscenza. Fu il minuto più tracotante e più menzognero della storia del mondo: ma tutto durò soltanto un minuto. Dopo pochi respiri della natura, la stella si irrigidì e gli animali intelligenti dovettero morire. Quando tutto sarà finito, non sarà avvenuto nulla di notevole”.

giovedì 30 dicembre 2010

Ipotesi sul futuro di C.G.Jung

(il corsivo è mio)

     Con gli agglomerati di grandi masse umane l'uomo perde l'uomo perde la sua individualità come unità sociale per diventare il numero di una statistica di un'organizzazione. La sola parte che può svolgere è quella di un'unità fungibile ed infinitesimale. Diventa addirittura ridicolo parlare del valore e del significato dell'individuo. ... All'individuo vengono sempre più sottratte le decisioni morali e la possibilità di decidere la condotta della sua vita, ma in compenso egli viene amministrato, nutrito, vestito, educato, e divertito.
Con ciò l'individuo diverrà sempre più una funzione della società. Lo Stato diventa quasi una persona viva da cui ci si aspetta ogni cosa. Ma in realtà esso non rappresenta che il camuffamento di individui che lo sanno manipolare. In tal modo la convenzione originaria dello Stato di diritto scivola verso la situazione di una forma sociale primitiva, vale a dire verso il  comunismo di una tribù primitiva, soggetta all'autocrazia di un capo o di un'oligarchia.
Per limitare da ogni salutare limitazione la finzione del potere assoluto dello, ossia l'arbitrio dei capi che manipolano lo Stato, tutte le iniziative politiche e sociali fanno dei grandi sforzi per scalzare le religioni.
Lo Stato crea un sentimento collettivo di sicurezza che a differenze del rito religioso non lo protegge l'individuo dai suoi demoni interiori. Perciò egli si attaccherà ancor più al potere dello Stato, ossia alla massa, arrendendosi anche nello spirito, dopo essere stato spodestato come essere sociale.
Come le Chiese anche lo Stato richiede entusiasmo, sacrificio e amore, e laddove le religioni esigono o presuppongono il timor di Dio, lo Stato provvede a spargere il terrore necessario.
Le mete religiose, ossia la liberazione dal male, la riconciliazione con Dio e la ricompensa nell'aldilà, si trasformano nella promessa della liberazione (o libertà, vedi popolo delle libertà) in questo mondo, dalla cura del pane quotidiano (lavoro), della giusta distribuzione dei beni materiali, del benessere futuro e dell'abbreviamento degli orari di lavoro. Che il compimento di queste promesse sia invisibile come il paradiso non è che un'analogia in più.
La religione, riappare deformata nella divinizzazione dello Stato e del dittatore. Giustamente duci e dittatori tenteranno di sminuire il parallelismo troppo evidente della divinizzazione del Cesare e di nascondere la loro effettiva potenza dietro la finzione dello Stato.
La menzogna è divenuta il principio effettivo di ogni azione politica.
Lo Stato esige le sottomissione dell'individuo e ne limita le libertà, preparando con ciò la sua morte. Diremo uno zombi, un sonnambulo privo di coscienza, morto nello spirito.




Ma lo Spirito è immortale, dunque sarà rinnovato con una nuova religione o un nuovo credo, capace di rivitalizzare lo Spirito, togliendo l'uomo da questa condizione di essere insignificante, di un numero in una statistica che non riesce a farsi ascoltare dalle istituzioni. 
Questa situazione di caos di miseria spirituale ha dato origine al fenomeno Ufo, quale compensazione e soluzione della situazione attuale nel mondo. Di cui scriverò nel prossimo post.....

Nessun commento: